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La pulizia della piscina senza cloro: ecco tutti i trattamenti alternativi per renderla perfetta

Nel momento in cui si decide di acquistare una casa o di costruirla da zero, passo dopo passo, in alcuni casi per chi ne ha la possibilità, nasce l’esigenza di realizzare anche una piscina all’interno del giardino: un sogno che può davvero diventare realtà.

Ma non solo: scegliere di progettare e costruire una piscina diventa anche una sorta di investimento a lungo termine in quanto aumenta il valore della propria casa (arrivando sino ad un 20% in più), per diversi anni a venire.

Avere una piscina in giardino significa avere a disposizione un luogo ideale in cui trascorrere il proprio tempo libero insieme alla famiglia e agli amici, avendo la possibilità di organizzare pool party, cene romantiche a lume di candela a bordo vasca, gare di nuoto e chi più ne ha più ne metta.

Può diventare anche un’oasi di puro relax dove staccare la spina dalla frenetica routine quotidiana e farsi una bella nuotata senza essere disturbati da nessuno.

Scegliere di avere una piscina, però, comporta anche essere in grado di mantenerla e quindi pulirla in modo accurato e preciso: molti di noi credono che il cloro sia l’espediente più idoneo per disinfettare in modo opportuno la piscina, ma non tutti forse sono a conoscenza che esistono anche altri trattamenti ugualmente efficaci in grado di pulire e sanificare la piscina in modo ottimale.

Come pulire la piscina senza cloro: tutti i trattamenti alternativi

Partiamo dal bromo: si tratta di un alogeno, ossia un generatore di sale, specifico per disinfettare l’acqua della piscina in quanto si rivela molto efficace per distruggere virus, batteri e funghi e consiste semplicemente nell’aggiungere all’acqua, a cadenza intervallata, alcune piccole pastiglie di bromo che vengono inserite con un apposito dosatore. Inoltre, rispetto al cloro, il bromo ha una resistenza più alta alle temperature elevate e, aspetto non trascurabile, non genera odori fastidiosi, non irrita la pelle e non brucia gli occhi.

Oltre al bromo, esiste anche l’ozono conosciuto anche come “ossigeno attivo” in quanto la sua molecola è composta da ben tre atomi di ossigeno: usato insieme ad un apposito impianto adibito a disinfettare l’acqua, esso si ottiene grazie all’uso di un generatore combinato con lampade a raggi Uv che provocano piccole scariche. Debella oltre il 90% dei batteri e dei virus che tendono ad annidarsi nelle piscine con molta facilità. Inoltre non irrita le pelle, gli occhi e le mucose ed è completamente inodore.

Un altro metodo efficace per disinfettare le piscine e, ultimamente usato anche nelle spa, è l’elettrolisi del sale che consiste nella trasformazione del sale in cloro che, grazie all’utilizzo di specifiche sostanze chimiche, pulisce a fondo la piscina.

Come funziona? Occorre usare del semplice sale da cucina che, versato nell’acqua a seconda di quando lo si ritiene opportuno, interagisce con la sonda per il cloro posizionata precedentemente quando si è costruita la piscina e, se il livello del cloro è sceso di qualche tacca, viene attivato in automatico il processo elettrolitico di separazione del sale, mentre la sonda che monitora il ph dell’acqua ne controlla il valore, mantenendolo a livelli ottimali.

La tecnologia compie passi da gigante anche nel ramo della sanificazione delle piscine: negli ultimi anni, infatti, viene sempre più utilizzata anche la luce Uv per la disinfezione dell’acqua.

Questi appositi sistemi di sterilizzazione usano la luce ultravioletta UV-C di lampade che, generando energia, quando entrano in contatto con virus, batteri, alghe e parassiti che talvolta possono essere presenti nella acque stagnanti, entrano nella membrana esterna di queste cellule e ne distruggono il Dna. Solitamente queste lampade a luce UV garantiscono l’eliminazione di circa il 99% dei batteri.

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